La vita non ha senso. Lo sai chi è quella lì che è entrata? Praticamente era in classe con me quando andavo al liceo, tutt’altro che simpatica, in famiglia tutti mi conoscevano come quello che non faceva un cazzo e prendeva sempre un voto in più della diligente figlia boccoluta prediletta. Ero il nemico di tutto il parentado, credo che m’abbiano odiato in pochi a quei livelli. Una delle poche soddisfazioni della scuola è stata vederla battagliare in quel modo così penoso, mi sono fatto certe risate incredibili. Ce l’avevo anche i tre anni delle medie, un giorno mi ricordo venne a correre con me, quando io ancora andavo a correre. Si fermò quasi subito, su una balla di fieno, al tempo probabilmente mi piaceva anche, anzi forse è stato anche per lei che mi sono iscritto al classico al tempo. Non sono mai riuscito ad appassionarmi seriamente a qualcuno che fosse tra quelli che più disprezzavo; non potevo fare a meno di diventarne dipendente, non sapevo non innamorarmene. Lei, t’assicuro, era l’ultima persona che mi aspettavo di trovare qui. Comunque penso d’essermi convinto, mi sa che ci verrò a lavorare davvero. Avere un padrone amichevole è una fortuna che non ci si può permettere di mandare a morire male insieme a tutto il resto. Poi va bene, non sarà proprio il mio migliore amico, diciamo che ci siamo conosciuti nel modo sbagliato ma nell’occasione migliore. Come ti pare, ma è già una fortuna. Non sarà forse proprio l’esempio di lucidità che ricerco nel prossimo, però è simpatico, accogliente. Ha un po’ l’aria da fesso, ma insomma, non è che si può stare sempre a odiare tutti, voglio dire. Alla fine qualcosa bisognerà pur accettare dalla vita, magari anche volentieri, magari cogliendone i lati positivi, tutte le circostanze collegate di possibile divertimento. In più i soldi mi servono per il viaggio in Palestina, chissà se magari questa volta ci riesco a andare davvero. Anzi, se vuoi venire anche te penso non ci siano problemi. Sarebbero due settimane, pensaci, che sono occasioni rare. Poi non lo so se t’interessa, insomma, però non mi dire che preferisci l’India, perché non mi riesce proprio di capire come possano essere paragonabili. Proprio a livello di esperienze, dico. Per carità, in India ci sono i poveri e disgraziatissimi sparpagliati ovunque, anche quello ti segna d’accordo, però la Palestina è la Palestina, non ti pare? Non so se conosci bene la storia, tutta la questione, la libertà violentata di quelle terre, di quel popolo, dal dopoguerra in poi. D’accordo, magari non t’appassiona troppo come argomento di discussione, cambiamo discorso. Anche se un po’ in realtà continuo a pensarci, pazienza. Insomma, anche se non te ne interessa, anzi sembra proprio che non ti interessi assolutamente niente di quello che interessa a me, e forse non ti interessa proprio nulla nella vita in realtà, alla fine mi sei simpatica. A volte mi conquisti con certe espressioni, per come ti vengono spontanee quelle traiettorie sulle guance quando ti vedo scollegata. Insomma, vada come vada a volte effettivamente bisogna accettare qualcosa nella vita, bisognerà mettersi l’anima in pace e coglierne i lati positivi, tutte le circostanze collegate di possibile divertimento, quantitativi di potenziale caotico intrigante. Non so se rendo l’idea insomma, alla fine non sono proprio capacissimo di esprimerli come vorrei. Certi concetti dico. A volte mi manca un po’ il lato comunicativo, me ne rendo conto. Anzi, spesso mi monta proprio una rabbia cane, un senso di frustrazione insopportabile, quando mi sento andare a sbattere contro il muro di gomma dei miei limiti naturali. Vorrei trovare la forza di volontà per superarli, non poche volte mi metto davanti a un tavolo e cerco di raccogliere tutte le energie disponibili con la fermissima convinzione di rivolgerle tutte insieme verso l’obiettivo, contro il nemico, ma non è sempre facile. Comunque pazienza, anche se per la verità non ci sono mai riuscito, alla fine comunque alla gente sto simpatico. Tendenzialmente sono apprezzato, quantomeno mi sopportano insomma. Quasi tutti, almeno nella maggior parte dei casi. Poi insomma, non sarò proprio il migliore amico possibile ma nemmeno il peggiore, voglio dire, a volte bisogna anche accontentarsi un minimo. Accettare qualcosa nella vita, mettersi l’anima in pace e cogliere i lati positivi dalle situazioni che ci troviamo davanti, tutte le circostanze collegate di possibile divertimento. Il quantitativo di potenziale caotico intrigante, qualcosa che t’appassiona, insomma. Anzi, qualcosa che ti fa decisamente ridere, sghignazzare scompostamente senza pudore in mezzo alla strada. O almeno qualcosa di simile. La vita non ha senso. Però è simpatica.
Tendenzialmente.